BrianzAcque fa scuola e apre una nuova stagione di seminari, convegni, workshop e eventi formativi sul territorio. Tutto esaurito al primo appuntamento, promosso in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Monza e Brianza, alla Cascina “La Lodovica” di Vimercate, questa mattina dal titolo: “Pianificazione, gestione e prevenzione del rischio idraulico attraverso la modellazione idraulica delle reti fognarie”, un tema che, al di là di ogni tecnicismo, è di stringente attualità perché strettamente correlato alla capacità di far fronte ai cambiamenti climatici evitando problemi e danni al territorio e alla comunità.
Ai saluti istituzionali del Presidente di BrianzAcque Enrico Boerci, del Sindaco di Vimercate Francesco Sartini, del vice Presidente dell'Ambito Territoriale Ottimale di Monza e Brianza, Roberto Borin e del Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Monza e Brianza Piergiorgio Borgonovo, l'avvio dei lavori è toccato affidato a Massimiliano Ferazzini, direttore progettazione e pianificazione territoriale della monoutility dell’idrico brianzolo
“Con questo evento, BrianzAcque intende costruire e condividere un quadro di riferimento per tutti gli enti, mettendo a disposizione strumenti innovativi e offrendo un ambito accademico e professionale di confronto – ha dichiarato il Presidente Boerci” - La partecipazione di Regione Lombardia, dell’Ufficio d’Ambito, degli Ordini professionali, di professionisti di alto profilo professionale, arricchisce oltremodo l’appuntamento, dando ancora una volta dimostrazione della consolidata sinergia tra BrianzAcque e i principali protagonisti nella sfida che ci vede tutti impegnati verso una gestione integrata e trasversale delle acque”.
Già dopo le precipitazioni violente e le alluvioni del novembre 2014, che avevano colpito alcuni centri della Brianza, la governance di BrianzAcque aveva deciso di andare oltre le misure emergenziali in favore di politiche di ampio respiro e di interventi strutturali. Da qui, la decisione con l’ATO di Monza e Brianza di avviare il Piano Fognario Integrato su base provinciale passando attraverso il rilievo geometrico topografico delle reti. Un progetto da 4 milioni e 600 mila euro esteso al complesso delle condotte fognarie ramificate per oltre 2.350 chilometri, quasi il doppio della lunghezza dello “Stivale”, tutt’ora in fase di esecuzione.
Lo studio, condotto dal Settore Progettazione e Pianificazione Territoriale dell’azienda, rappresenta un unicum in Italia per dimensioni e complessità e, nel corso dell’evento,è stato trattato e illustrato come case history. L’obiettivo finale del Piano fognario è di fornire una visione a 360° dei problemi idraulici da risolvere, di individuare i conseguenti interventi di riabilitazione, di definirne costi e priorità in modo da rendere possibile al gestore un’efficace programmazione degli investimenti per fronteggiare le principali criticità sulle reti dei sottoservizi fognari, causa dei sempre più frequenti fenomeni di esondazione e di allagamenti, nonché di un eccessivo impatto sui corpi idrici ricettori delle acque di troppo pieno scaricate dai manufatti sfioratori. In definitiva, si tratta di uno strumento straordinario per l’attuazione di politiche di tutela della risorsa idrica e del suolo, in una prospettiva futura di ampia collaborazione tra tutti gli enti preposti.
Davanti ad una platea attenta e motivata, i partecipanti hanno seguito lo svolgimento dei lavori, che si sono conclusi con l’intervento del dirigente dell’assessorato all’Ambiente di Regione Lombardia, Dario Fossati.