Grande risultato, grande entusiasmo al depuratore San Rocco per il battesimo della copertura della seconda vasca di sedimentazione primaria. Un intervento attesissimo ad alto impatto tecnologico e ingegneristico, che segna la parte conclusiva della sigillatura anti odore dei due invasi, eseguita e portata a termine da BrianzAcque nel pieno rispetto del cronoprogramma. Anzi, con tre giorni d’anticipo rispetto al countdown che ha pubblicamente monitorato la tempistica di esecuzione dei lavori.
L’inaugurazione delle strutture circolari che ora, con i lori diametri da 60 e 52 metri, costituiscono i sedimentatori “chiusi” più grandi d’Italia e tra i più grandi d’Europa, si è svolta nel tardo pomeriggio, alla presenza del Presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci, del Presidente ad interim della Provincia di Monza e Brianza, Roberto Invernizzi, dei Sindaci dei comuni soci, dei rappresentanti dell’ATO, degli abitanti del quartiere, delle maestranze impegnate nella ristrutturazione dell’impianto al servizio di una popolazione di circa 650.000 abitanti equivalenti.
A undici mesi dal completamento della vasca più grande, anche quella “gemella” di dimensioni più ridotte, si è così trasformata in un edificio dal design avveniristico, sormontato da 36 travi reticolari a cui sono agganciati 2.120 metri quadrati di pannelli verdi in vetroresina, all’interno del quale i miasmi che affliggevano il quartiere, verranno aspirati e trattati da un biofiltro, senza più la possibilità di finire in atmosfera. Prima di entrare in funzione, il sedimentatore, che ha la funzione di separare i fanghi primari dai liquami affluenti, deve infatti sottostare alla prova del collaudo statico con l’applicazione sulla superficie di un carico distribuito pari a 110 tonnellate. L’intervento nel suo complesso ha richiesto un investimento economico di 5.581.610 euro, 409 giorni solari di lavoro (229 per il primo invaso e 180 per il secondo) di cui 22 sabato e/o domeniche. Sono stati utilizzati 4.920 mq di pannelli in vetroresina per un peso di 39 tonnellate, 82 mila bulloni, 1.010 arcarecci.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Oggi è una giornata memorabile, che resterà impressa nella storia dell’azienda, del quartiere, della città intera. Siamo orgogliosi di aver dato corso ad un progetto nuovo per la riqualificazione di un’opera pubblica che, rispetto a quello vecchio, ci ha permesso di abbattere notevolmente tempistica e costi. Abbiamo anche avuto il coraggio di rendere pubblico l’avanzamento dei cantieri con l’installazione di tre countdown, permettendo così a tutti gli attori coinvolti di controllare la tempistica dei lavori, finiti tre giorni prima rispetto alla data stabilita. In Italia, non credo esistano precedenti di questo tipo e ciò significa che non solo siamo stati coraggiosi, ma anche un po' dei pionieri. Un ringraziamento particolare a tutto il team di BrianzAcque che si è adoperato per centrare un risultato che, prima di tutto, va a vantaggio degli abitanti del quartiere”.
Tagliato il traguardo della copertura dei due bacini di sedimentazione primaria, BrianzAcque proprietaria e gestore ora punta dritto alla conclusione dell’intero progetto che si realizzerà con la chiusura del cantiere per la riqualificazione della sezione di ossidazione, programmata tra sei-sette mesi, il che significa tra fine 2017 e inizi 2018. Al momento, lo stato di avanzamento dei lavori ha raggiunto quota 70% con gli interventi per l’applicazione della cosiddetta tecnologia ad aerazione intermittente che, al momento, sono in corso di esecuzione sulla dodicesima e tredicesima vasca dei sedici invasi esistenti. Apparecchiature e metodologie ormai superate, vengono man mano sostituite con nuovi sistemi ad alta efficienza energetica con la triplice finalità di abbassare i parametri allo scarico ai limiti più restrittivi imposti dal regolamento di Regione Lombardia, di contrarre i costi di gestione e di mitigare le esalazioni. Per non interferire sul ciclo depurativo, i lavori procedono al ritmo di due invasi alla volta. Il costo dell’ammodernamento tecnologico del comparto d’ossidazione è di 6.179.054 euro. Come quello sui sedimentatori, anche quest’intervento è da primato: l’impianto sarà il più grande d’Italia per potenzialità depurativa ad applicare su scala reale esclusivamente il processo di aereazione intermittente.
Da parte di tutti gli intervenuti alla cerimonia, seguita da un sopralluogo guidato alle porzioni di depuratore interessate dai lavori, sono arrivati apprezzamenti e congratulazioni per l’impegno e l’attività svolta da BrianzAcque, società pubblica partecipata da 56 comuni della Brianza, proprietaria e gestore dell’impianto. “Il Cantiere che cambia il quartiere”, la soluzione progettuale presentata e condivisa con il Comune di Monza e con gli abitanti di San Rocco nel marzo 2015 e messa in atto a partire da metà dicembre dello stesso anno, ha sostituito il precedente Master Plan abbandonato nel 2014 “per sopraggiunti motivi di interesse pubblico”. Una scelta strategica, calibrata sulla base di piani di sviluppo territoriali più recenti, che ha comportato una serie di vantaggi: minor tempo per abbattere le esalazioni odorigene, due anni di lavoro contro 10. Risparmio di denaro pubblico:12 milioni al posto di 65. Costi inferiori per la gestione energetica annuale dell’impianto: 580.000 invece di 4.258.000 (utilizzare questo dato uguale a quello dei pannelli) euro. Rispetto della tempistica per ridurre i valori di azoto totale dei reflui depurati. Miglioramento delle condizioni ambientali e della qualità di vita nel quartiere di san Rocco.