Monza: prima in Lombardia per risparmio di acqua e minor dispersione idrica

Il Presidente Boerci: “Risultati che ci lusingano, frutto di investimenti mirati, all’insegna dell’efficientamento e dell’innovazione”
Data
Dove
Monza
16/11/2016

Performance più che buone per l’acqua monzese. La città della Regina Teodolinda si piazza al terzo posto per minor dispersione idrica e al quindicesimo, ma prima della Lombardia, per consumi pro capite giornalieri di acqua potabile per uso domestico. E’ quanto emerge dal rapporto sulla Qualità Ambientale stilato da Legambiente in 98  capoluoghi italiani censiti per il 2015. 

Monza può fregiarsi della medaglia di bronzo grazie ad una dispersione di acqua pari solo al 12% contro una media nazionale del 35%. Meglio del capoluogo brianzolo, solo Macerata  (8,6%) e Pordenone (11,7%).  Il sistema delle tubature acquedottistiche  locali , ha tenuto saldamente se è vero che nell’arco di un anno si è registrato un trend migliorativo di due punti in percentuale (nel 2014 era pari al 14%).  Commenta il presidente di BrianzAcque, gestore del servizio idrico integrato, Enrico Boerci:  “Un risultato che ci lusinga da leggere come frutto  della buona manutenzione  e degli investimenti eseguiti in città per migliorare ed efficientare il sistema acquedottistico monzese. In molti casi, si è trattato di interventi    “anti dispersione” che si sono potuti concretizzare anche grazie alla sensibilità del Sindaco Roberto Scanagatti e della sua Amministrazione Comunale”

Nella graduatoria del rapporto annuale sullo stato di salute delle città italiane, Monza porta a casa il quindicesimo posto, ma il  primato lombardo,  per  il minor consumo di acqua potabile per uso domestico. Ogni giorno, un monzese utilizza solo 126 litri di H2O, a fronte della media nazionale di 151,4 litri. “Consideriamo questo posizionamento come la naturale conseguenza  delle numerose  campagne di sensibilizzazione sul consumo attento e responsabile dell’acqua  pubblica di rete – aggiunge  Boerci – Abbiamo messo in campo investimenti culturali con  un forte  coinvolgimento  delle  giovani generazioni  che  stanno dando ritorni in tempi brevi, molto più ridotti, rispetto a quelli che ci aspettavamo”.  

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