BrianzAcque: il Covid fa schizzare l’utilizzo dell’acqua pubblica di rete

Con la pandemia i brianzoli consumano 8 litri al giorno di acqua potabile in più. E le casette, anche grazie ai rifornimenti gratuiti, registrano quantitativi in crescita di circa il 20%
Data
Dove
Monza
29/3/2021

La pandemia da Covid, ancora in atto, che ha segnato una delle più drammatiche pagine della storia italiana dal dopo guerra ad oggi, ha avuto ricadute sulle gestione dell’acqua a livello globale.  Monza e Brianza, provincia tra le più virtuose d’Italia  per i bassi consumi pro capite,  non fa eccezione. Nel 2020, l’anno dell’emergenza sanitaria segnata prima dal lock down e poi da una serie di restrizioni che hanno inciso fortemente sulla vita delle persone, i consumi di risorsa idrica ad uso domestico da 59, 665 milioni di metri cubi del 2019  sono schizzati a 61, 454 mln  con un aumento di 1,788 mln di metri cubi di risorsa idrica utilizzati in più.  Un dato spiegabile con la maggiore necessità di igiene personale, di pulizia e di sanificazione degli ambienti e delle case, ma soprattutto con la circostanza che l’acqua si è rivelata una preziosa alleata per difendersi dal contagio del Covid attraverso l’uso frequente del “lavarsi le mani con il sapone”.  Di contro, il volume fatturato dal servizio commerciale di BrianzAcque sotto la voce “altri usi” è sceso dai 20,562 mln dell’anno precedente ai 18,528. Oltre due milioni di metri cubi di risorsa idrica in meno, teoricamente da ricondurre alla ridotta attività di industrie, negozi, attività artigianali e atro.  Cifre che assumono un significato ancora più marcato a fronte del calo della popolazione registrato a Monza e Brianza nel corso del 2000: 7.511 persone residenti in meno. Il consumo di acqua pro capite è dunque passato dai 185 litri al giorno per abitante del 2019 a 193  del 2020 (+ 8 litri al giorno). Indicatore in ogni caso al di sotto del consumo medio italiano stimato a 220 litri quotidiani.

Commenta il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Sono numeri che ci aspettavamo.  Di certo, l’impatto della pandemia ci ha spinti a garantire acqua in quantitativi maggiori e sempre più di ottima qualità continuando ad investire sull’efficientamento delle strutture idriche. Un’azione che contiamo di implementare con i soldi del Recovery Fund”. E aggiunge: “Sul fronte delle casette, ci fa piacere constatare che la trasformazione temporanea del servizio da pagamento a gratuito, ha determinato un aumento del 20% dei prelievi, da interpretare sia come comportamento fonte di risparmio, sia come volontà dei brianzoli di approcciare un uso dell’H20 sempre più ambientalmente sostenibile”.

Anche il sistema di casette esistenti nei 56 comuni dell’ambito gestito, ha fatto  registrare un’impennata di prelievi con una crescita di volumi erogati pari a circa il  20%. Dopo la chiusura dei chioschi nel periodo del “confinamento”, BrianzAcque ha reso gratuito i rifornimenti. Una misura introdotta per andare incontro alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie contestuali al diffondersi dell’infezione e che resterà in vigore fino a emergenza pandemica conclusa. Nel 2020, sono stati spillati 18 milioni di litri contro i 10 mln  dell’annata precedente. Se si considera che i self service di acqua pubblica sono rimasti fermi per un mese e mezzo e che, nel 2020, nonostante il Covid, il parco di casette si è arricchito di 8 nuove unità, l’incremento di acqua spillata dai cittadini si attesta a 1/5 in più.    

 

 

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