Posizione
Agrate Brianza, Albiate, Barlassina, Bernareggio, Biassono, Brugherio, Burago di Molgora, Cabiate, Caponago, Carnate, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Cornate d’Adda, Correzzana, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Macherio, Meda, Mezzago, Nova Milanese, Misinto, Monza, Muggiò, Renate, Seregno, Seveso, Sovico, Sulbiate, Varedo e Vedano al Lambro. Sono oltre 3/4 i Comuni che hanno optato per la riapertura delle case dell’acqua, facendole funzionare come servizio alla popolazione anche in tempi di emergenza da Coronavirus. Agli inizi della Fase 2 sono esattamente 33 su 42, corrispondenti al 78%.
Come altre società dell’idrico, BrianzAcque, lo scorso 23 marzo, in concomitanza con l’introduzione di misure più restrittive per contenere l’epidemia da Covid -19, aveva deciso di chiudere tutto il sistema di self service dell’acqua esistente sul territorio. Quindi, in seguito ai chiarimenti di Regione Lombardia e alla successiva Ordinanza Regionale del 5 aprile, che espressamente stabilisce che le casette dell’acqua possono restare aperte, il gestore dell’idrico locale ha lasciato ai singoli Sindaci la facoltà di decidere. E giorno dopo giorno, 33 primi cittadini hanno scelto per la rimessa in funzione delle postazioni, mentre altri 11 hanno preferito mantenerle chiuse.
A titolo precauzionale, per i 53 chioschi che hanno ripreso a dispensare acqua nelle versioni liscia e frizzante, BrianzAcque ha potenziato il servizio di pulizia e di sanificazione con interventi bisettimanali. I prelievi di acqua continueranno ad essere gratuiti, senza l’uso della tessera. La misura resterà in vigore fino a nuova comunicazione, verosimilmente anche per l’intera durata della <fase 2>. Nel fare rifornimento, gli utenti dovranno indossare guanti e mascherina, evitare assembramenti, mantenere almeno 1 metro di distanza tra le persone in coda.
Si raccomanda inoltre di rispettare le norme igieniche, ad esempio non toccando gli erogatori con le mani.