Al Festival dell’acqua di Venezia, BrianzAcque punta i riflettori sui droni e sui misuratori di portata

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Dove
drone-seveso
Monza
8/10/2019

La potenzialità dei droni per monitorare gli scarichi fognari e scovare quelli inquinanti lungo le sponde del Seveso e di altri corsi d’acqua della Brianza. Il servizio di monitoraggio permanente delle portate dei 2.733 km di rete fognaria gestita con mille misuratori e la nuova visione del dato come driver strategico nel processo di decision making. Sono le due best practices che BrianzAcque si accinge a portare al Festival dell’Acqua, la due giorni promossa da Utilitalia in collaborazione con Veritas, alla Fondazione Querini Stampalia, giovedì 10 e venerdì 11 ottobre.

L’evento, la cui prima tappa si è svolta a maggio a Bressanone, rappresenta un momento di confronto fondamentale per le aziende associate e per tutti i soggetti che, a diverso titolo, si occupano dei servizi idrici e di pubblica utilità. L’idea della Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche è quella di seguire la linea blu dell’acqua: dalle Dolomiti la kermesse è sbarcata nella Serenissima.

Commenta il Presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci: “I nostri due progetti sui droni e sui misuratori di portata, del tutto innovativi su scala nazionale, rappresentano un contributo mirato e significativo alle tematiche centrali di questo Festival dove la Brianza svolge un suo preciso ruolo nel panorama della gestione sostenibile ed efficiente del patrimonio idrico”.

Relatori delle due sessioni di giovedì e venerdì, il direttore del settore Progettazione e Pianificazione dell’azienda pubblica dell’idrico brianzolo, ing. Massimiliano Ferazzini e Cornelia Di Finizio, che porteranno la loro testimonianza nella mattinata di giovedì 10 nella sessione parallela “Nuovi Scenari nella misura dei volumi e delle portate di acqua” e, nel pomeriggio di venerdì 11, “Gestione delle emergenze nel servizio idrico”.

Nel corso della manifestazione, si parlerà anche di modelli organizzativi, a 25 anni dalla legge Galli, che avviò una riforma radicale basata su un approccio di tipo industriale nella gestione del ciclo idrico integrato e di numerosi altri aspetti relativi al mondo dell’acqua, anche di sempre più stretta attualità come, ad esempio, quelli legati ai conflitti e alle migrazioni.

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