Più di mezzo milione e oltre quattro mesi di lavori. Sono rispettivamente il costo economico e il tempo necessario per sostituire l’intera condotta idrica interrata nel tratto di via Milano compreso tra l’incrocio di via Edison e via Europa, al confine con Desio. Complessivamente, BrianzAcque provvederà a far dismettere 720 metri di tubazioni datate e realizzate in fibrocemento, materiale contenente amianto, messo al bando dalla legge 257 del 1992.
Obiettivo dell’operazione messa a punto dal settore progettazione e pianificazione di BrianzAcque è quello di porre fine ai numerosi interventi necessari per riparare le continue perdite idriche con le conseguenti inefficienze nella distribuzione della risorsa idrica ai cittadini.
Spiega il Presidente e Ad di BrianzAcque, Enrico Boerci: “Con la costruzione di questa nuova linea idrica vogliamo ripristinare il corretto funzionamento delle rete, eliminare definitivamente le vecchie condotte in fibrocemento così da migliorare sia il servizio sia la gestione per un’acqua pubblica sempre più tutelata e di qualità”.
Aggiunge il Sindaco di Seregno, Alberto Rossi: “Non sono solo le opere che ‘si vedono’ ad essere importanti importanti: la qualità di vita di una città dipende molto anche da ciò che è nascosto, come i tubi dell’acqua potabile che corrono sotto le nostre strade. Ringrazio BrianzAcque per questo importante intervento che contribuirà a far compiere alla nostra città un piccolo passo nella direzione del cambiamento”.
Il cantiere, prossimo alla partenza, interesserà il lato Ovest di via Milano con lavori che saranno eseguiti con la classica tecnica dello scavo a cielo aperto e comporteranno temporanee riduzioni della careggiata. La rimozione, il trattamento e lo smaltimento dei tubi contenenti amianto saranno eseguiti nell’osservanza della massima sicurezza e delle normative in materia.
A lavori conclusi, BrianzAcque provvederà al riallaccio di tutte le utenze esistenti mediante il collegamento alla nuova condotta. Il rifacimento della tubazioni di allaccio verrà eseguito fino al limite di proprietà.
Per finanziare l’intervento, il gestore unico del servizio unico integrato ha utilizzato fondi introitati con le bollette dell’acqua pagate dai cittadini, reinvestendo il denaro in favore di opere strutturali a servizio del territorio e della comunità locale.